Ampio ed interessante il dibattito presso il Politecnico di Milano che verteva sul concetto di Dentro-Fuori, Dentro-Dentro, Fuori-Fuori, Fuori-Dentro espresso nel nuovo libro di Franco Giacomazzi e di Marco Camisani Calzolari ‘Impresa 4.0 Marketing e Comunicazione Digitale a 4 direzioni’, editore Pearson / Financial Times.
Qui di seguito alcuni spunti offerti dalla tavola rotonda composta da: Giuliano Noci (Politecnico di Milano), Francesco Aletti Montano (UBS Italia), Vincenzo Tedeschi (IWBank), Alessandro Cederle (Reed Business Infomation), Silvio Mani (Accenture Comunication South East Europe), Stefano Quintarelli (Reeplay) con l’introduzione e il coordinamento di Umberto Bertelè, Presidente School of Management.
Giuliano Noci, Politecnico di Milano, sottolinea quattro punti chiave: l’uso dei social network e dei blog ai fini delle ricerche di mercato; il consolidamento dell’uso di piattaforme wiki per la comunicazione interna nelle aziende; l’acquisizione dei feedback da parte degli utenti per la costruzione di nuovi prodotti; il ruolo indispensabile che le piattaforme web 2.0 avranno nello sviluppo dell’e-commerce nella relazione prima, durante e dopo la transazione. Riguardo all’advertising sui media partecipativi, consiglia di focalizzarsi su blog e piattaforme personalizzate piuttosto che sui social network, che devono rimanere un ambiente lontano da opportunità di pianificazioni.
Francesco Aletti Montano, Vice Presidente UBS Italia, tratteggia quello che per un settore tanto legato alla tradizione, è una realtà inconfutabile: l’uso diffusissimo del web, ammettendo che riguardo le piattaforme di condivisione il sistema bancario è molto deficitario. Nel suo intervento accentra, inoltre, l’attenzione sulla necessità di acquire d’ora in poi una “cultura dello start up continuo”, nel quale il “talent development” rappresenta la vera chiave di sviluppo.
Vincenzo Tedeschi, Responsabile Marketing di IWBank, sostiene che ci sia una tendenza allo sviluppo della consapevolezza e del confronto tra consumatori, che hanno sviluppato l’esigenza di essere protagonisti. Perciò IWBank, che opera solo sul web, implementa blog, chat e forum come strumenti di Customer Care avanzato, vissuti come vera e propria parte integrante del prodotto bancario.
Alessandro Cederle, AD Reed Business Information, afferma che l’industria editoriale sta cercando di far suo un nuovo paradigma, in cui l’utente vuole dialogare con l’azienda in modo orizzontale e condiviso. La gestione del flusso delle informazioni è, infatti, profondamente cambiato e passa attraverso una relazione costante nel tempo. L’azienda editoriale deve diventare perciò un “socio pari”, non si deve imporre, bensì condividere ed instaurare un rapporto trasparente. Tuttavia il modello community che dialoga on line vive spesso di criticità e rappresenta comunque uno strumento difficile da gestire.
Silvio Mani, Managing Partner Accenture per TLC & Comunications, individua l’impatto generale del concetto di condivisione con una cifra attorno al 20% delle aziende italiane, poiché tali strumenti sono ancora vissuti con logiche generazionali. Infine, fa una riflessione sull’adattabilità del Sistema Italia e sopratutto sulla sua capacità ad innovare più lentamente rispetto agli altri mercati e conclude sull’impossibilità di identificare chiari modelli di business per il futuro, precisando che il focus verterà sempre di più sul breve termine.
Stefano Quintarelli, AD Reeplay e conosciuto blogger, spiega che lo sviluppo tecnologico e la banda larga hanno permesso una fruizione del web da parte di un’ampia fetta della popolazione, ma sottolinea anche che questa nuova rivoluzione è in atto da soli 8 anni (ovvero dall’avvento dell’ADSL) perciò è necessario avere un occhio particolare quando si analizza il settore. Un ruolo importante ricoprirà, secondo Quintarelli, l’analisi semantica automatizzata e la “georeferenziazione” dell’informazione. E conclude: “Tutto ciò che potrà essere standardizzato, ottimizzato e smaterializzato, lo sarà a breve, ma noi tutti dobbiamo essere consapevoli, per permettere un omogeneo sviluppo della rete, dell’importanza della sua neutralità, ovvero la necessità di preservare la pari dignità tra bit, come fosse un bene prezioso”.
Info: http://www.impresa4.com
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